Mobilità degli studenti internazionali: i dati UNESCO
Studiare un trimestre, semestre o anno scolastico all’estero è un’opportunità concreta che avvicina lo studente internazionale al mondo del lavoro in maniera più consapevole di sé e fornendogli strumenti utili in un’ottica di “cittadino del mondo”. A supporto di questo l’Istituto di statistica dell’UNESCO (UIS) fornisce i dati più completi fino ad oggi sui flussi internazionali in entrata e in uscita degli studenti per oltre 100 paesi, che sono davvero interessanti nel descrivere il quadro generale.
I volumi di crescita dei flussi degli studenti
Il Migration Data Portal cita l’UNESCO secondo cui uno studente internazionalmente mobile è un individuo che ha attraversato fisicamente un confine internazionale tra due paesi con l’obiettivo di partecipare ad attività educative in un paese di destinazione, dove il paese di destinazione è diverso dal suo paese di origine.
Di quali numeri parliamo? Parliamo di oltre 5,3 milioni di studenti internazionali nel 2017, rispetto ai 2 milioni del 2000. Nella tabella da dati UNESCO sopra è possibile osservare il trend fino al 2016.
Più della metà di questi sono stati iscritti a programmi educativi in sei paesi: Stati Uniti d’America, Regno Unito, Australia, Francia, Germania e Federazione Russa. Per l’Italia è in crescita il numero degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che sono partiti per trascorrere almeno tre mesi di studio all’estero nell’anno scolastico 2015-2016, circa 7.400 (VIII Rapporto sull’Internazionalizzazione delle Scuole e la Mobilità Studentesca, promosso da Fondazione Intercultura).
I principali paesi di invio di studenti internazionali includono Canada, Cina, India, Germania, Corea del Sud, Nigeria, Francia, Arabia Saudita e diversi paesi dell’Asia centrale.