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10 motivi per non partire mai per un anno scolastico all’estero

19 Settembre 2017

Aggiornato il 12 Febbraio 2018

10 motivi per non partire

1. La tua rete di amici ne risentirà gravemente.

Per quanto il mondo sia uno spazio sempre più aperto, è inevitabile che la distanza fisica muti le relazioni. Il tempo di salire su un aereo e a poco a poco i messaggi scambiati con gli amici si diradano, i gruppi in Whatsapp ti ricordano che gli altri escono in compagnia mentre tu sei dall’altra parte del mondo, le conversazioni quotidiane acquisiscono cadenza settimanale. 

No, nessuno si è scordato di te.

Semplicemente, in pochissimo tempo hai costruito relazioni nuove con persone di cui ignoravi l’esistenza fino a poche settimane fa, ti sei abituato ai ritmi del Paese che ti ospita durante il tuo anno scolastico all’estero e si sono aggiunti nuovi fantastici membri alla tua già solida rete di amicizie. Sarà una piacevole impresa trovare il tempo per tutti!

 

2. Attenzione alle novità del luogo.

Superato il trauma da jet-lag, nuove tragedie si prospettano all’orizzonte. Pensa: c’è chi addirittura parte per un anno scolastico in Canada e impara a sciare, chi finisce in una squadra di softball negli USA, chi si trova in Germania e paradossalmente scopre antiche discipline orientali. Per non parlare del cibo! Una coloratissima paella in Spagna, un fragrante croissant in Francia, i deliziosi Tim Tam in Australia… avresti mai il coraggio di assaggiarli? Innumerevoli sorprese sono dietro l’angolo, non correre il rischio! È indubbiamente più sicuro rimanere chiusi in casa davanti alla TV.

3. E se il GPS non funziona?

Almeno una volta durante il tuo anno scolastico all’estero ti smarrirai in qualche angolo della città in cui vivi o in un luogo che stai visitando e non conosci. È pericolosissimo! Potresti ritrovarti inaspettatamente di fronte all’oceano al tramonto, imbatterti in uno scorcio poco noto ai turisti, scoprire un ristorantino tipico gestito da una famiglia accogliente… no, meglio di no. In fondo il tuo bar preferito nel tuo Paese d’origine è sempre aperto, non c’è ragione di andare a caccia di qualcosa di nuovo e di imparare ad orientarsi in una città tutta da scoprire.

4. Non sono mica Indiana Jones!

Sapevi che la capitale più a sud del mondo è Wellington, in Nuova Zelanda? E che Germania e Giappone vantano l’età media più alta rispetto a qualsiasi altro stato? O che in Canada puoi trovare più di metà dei laghi presenti sul pianeta? Basta affacciarsi al di là del confine per essere travolti da informazioni e curiosità di ogni genere, che potrebbero sovraccaricare la tua memoria e (sia mai!) invogliarti a scoprire sempre di più.

5. “Sorry, I don’t speak English”

Paese che vai, lingua che trovi. Non sarebbe stato molto più facile insegnare l’italiano a tutti? Invece no, ti tocca girare con un dizionarietto tascabile perennemente a portata di mano. Pensare addirittura di trascorrere un periodo di tempo come exchange student all’estero potrebbe costringerti a diventare bilingue e padroneggiare agevolmente linguaggi diversi, come se fossi nato nel Paese in cui ti trovi: sarà poi così diverso dal biascicare qualche frase prodotta da un’applicazione di traduzione online?

6. Casa dolce casa

Perché pensare di andare ad abitare in un Paese straniero quando si sta così bene in famiglia, con pensione completa e servizio lavanderia sempre a disposizione? Pare che le famiglie che ospitano gli exchange student all’estero siano accoglienti, sorridenti e disponibili. Sarà vero? Mi raccomando: non muoverti, non c’è ragione di mettere il naso fuori. Rischi di scoprire che ti puoi sentire a casa anche a migliaia di kilometri di distanza… e che la sensazione non è poi così male!

7. A quanti gradi i colorati?

Fare la lavatrice, prendere un autobus, preparare un essay in una lingua straniera, programmare una gita fuori porta con la tua famiglia ospitante… sono solo alcune delle cose che imparerai a fare se deciderai di partire per un anno scolastico all’estero. Rassegnati a scoprire risorse straordinarie che nemmeno immaginavi di avere. Faticosissimo, non trovi?

8. Porridge a colazione.

Indiscutibilmente, quando si parte per un anno o un semestre scolastico all’estero è necessario lasciare a casa tante sicurezze. Troverai cibo, abitudini, ambienti, orari diversi e dovrai imparare ad adeguarti alla vita e alle consuetidini del luogo, portando allo stesso tempo il tuo contributo in termini di sorrisi e novità. Ci sarà tanto da condividere, imparare ed insegnare, in un costante scambio. È un salto nel vuoto, ti costringerà a mettere in discussione la tua vita e a maturare. Non c’è ragione di affrettare le cose, hai tutta la vita davanti per impararle!

9. Raccogliere ricordi e nostalgia

Dopo aver sperimentato una vita tutta nuova, costruito splendide amicizie e raccolto vagonate di ricordi arriverà l’ora dei saluti, ed è proprio qui che si presenterà uno degli aspetti più drammatici del tuo anno o semestre scolastico all’estero: dover contenere l’irrefrenabile nostalgia. Per evitare il problema ti consigliamo di non partire, è il modo più sicuro per far sì che la tua nuova vita all’estero non ti manchi una volta tornato.

10. Nati con la valigia

C’è un altro aspetto da non trascurare quando si sperimenta una simile esperienza in un Paese straniero: non riuscirai a smettere di viaggiare. Per quanti luoghi tu possa visitare, non ne avrai mai abbastanza. Mai. Sei pronto a correre il rischio?

 

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